Arte,  Città e Paesi,  concerti,  jazz,  musica,  Persone,  Spettacoli

Una serata di jazz e ricordi (con Pietro Bonelli)

Pietro Bonelli (a destra) sul palco del Trani Pub

Era un bel po’ di tempo che non sentivo suonare Pietro Bonelli, grande chitarrista jazz e mio maestro per diversi anni. E’ stato bello rivederlo sul palco, sentire i suoi “soli” e la capacità incredibile che ha di accompagnare. Faceva swing, l’altra sera, in quel bel locale che è il Trani Pub di Belgioioso, con il suo “Jezzz Organ Trio” (con lui Angelo Cattoni, tastiere, e Fabio Villaggi, batteria) perché ormai il jazz puro non lo suona quasi più. Un peccato, perché i miei ricordi, non solo di lui come ottimo insegnante, ma anche come autore molto originale con una tecnica al fulmicotone (allievo di quel grande didatta che è stato Daccò). Ed è un peccato, anche, che non insegni più perché proprio l’altra sera, Pietro ha dimostrato come si suona in trio, come si lavora con gli altri, come ci si tira indietro quando è il momento, e quando si entra decisi se è il caso. Come si suona, insomma, jazz puro a parte. Qualcosa da lui ho imparato. Così ieri ho ficcato le mani tra i vecchi spartiti è ho tirato fuori la trascrizione di un brano bellissimo per due ragioni. Il titolo è “Thin Send” ed è bellissimo perché Pietro lo suonava stupendamente e perché il tema era di Mario Zara, altro grandissimo musicista che purtroppo non c’è più. E così, ho suonato e risuonato quel pezzo. Ricordando.