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La serata speciale di musica, con Paolo ed Edward sul palco a fare comunità

Il concerto di Paolo Pieretto ed Edward Abbiati

Inizio male, come al solito. Premetto subito che quel genere musicale non è ciò che si dice my cup of tea. Io suono (come posso e quando posso, cit.) e ascolto quasi soltanto jazz e quindi va da sè che cantautorato, rock e pop non attirano quasi mai la mia attenzione (a condizione che non siano Pino Daniele, Guccini e il De Gregori del tempo che fu). Eppure, l’altra sera, a San Martino Siccomario, al teatro Mastroianni, la serata-concerto dell’amico Paolo Pieretto e di Edward Abbiati – con tanto di ospiti e chiacchierate varie – è stata davvero speciale. Al di là del fatto che, da musicista, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla cura degli arrangiamenti, dall’intensità del suonare e dalla partecipazione del pubblico, quel che si è colto era un senso di comunità (è stato anche sottolineato) che solo certa musica con certe persone riesce ad ottenere. Non è stato un caso che ci fosse l’onnipresente e secondo alcuni onnisciente Daniela Bonanni, che sullo sfondo ci fosse il sostegno a una associazione di volontari, che il Comune avesse concesso gratuitamente la sala. Eppoi, come ha fatto notare Paolo, c’è bisogno di musica, di spazi per farla, di amministrazioni comunali che si “sbattano” per creare occasioni e luoghi. Pavia è ancora orfana di Spazio Musica, anche se Paolo Pieretto, a modo suo, l’ha fatta rivivere come ha potuto. Il giorno in cui Spazio riaprirà i battenti da qualche parte in città, e non in luogo distante in periferia, il dado sarà tratto. Fare musica e creare luoghi per la musica è più utile, per una buona società, di un paio di pattuglie messe in strada il sabato sera. Sempre che servano a qualcosa. E come dice sempre un mio amico: buona musica a tutti.