ambiente,  Camminare,  cronaca,  Pavia,  Politica,  viabilità

Ponte Coperto e rotatoria, le ottime ragioni della Fiab e di chi difende bici e pedoni

Ciclisti e pedoni sempre a rischio (Immagine generata con l’Ai)

Le proteste della Fiab e i dubbi di alcuni consiglieri comunali sulla trasformazione dell’incrocio del ponte coperto in rotatoria hanno un senso. Non tanto per il progetto in sè, che pure è discutibile, ma per i precedenti di cui Pavia è specialista. Ci sono diverse rotatorie che sono diventate un pericolo per ciclisti e pedoni non fosse altro per il fatto, ormai consueto, che le strisce pedonali sono disegnate pochi metri dopo la rotatoria stessa, in uscita, mettendo in serio pericolo i pedoni. Va poi detto che nessuno, o quasi, rispetta il principio del dare la precedenza a chi è nella rotatoria, anche perché le mini-rotatorie sono difficili da interpretare. Esempi? La rotatoria di viale Ludovico il Moro, quella di viale Cremona (una follia), quella di via Solferino con Strada Paiola, e si potrebbe andare avanti.

L’obiettivo è giustamente quello di rallentare la velocità delle auto (ma con le mini-rotatorie non avviene) e di evitare code semaforiche. Il tutto, spesso se non sempre, dimenticandosi pedoni e ciclisti. Ma dico, ai chi disegna questi progetti, si è mai provato ad attraversare le strisce in prossimità di una rotatoria? E ancora: avete mai visto un’automobilista rallentare in vista di un ciclista? E’ molto probabile che chi disegna le rotatorie si muova sull’auto di servizio o molto banalmente se ne freghi di pedoni e ciclisti. O sia allievo di chi ha disegnato la viabilità del parcheggio Carrefour.

Pavia a colori ci piace, basta che il colore non sia rosso sangue.