Raccolta differenziata, i nuovi dati Ispra premiano soltanto i piccoli Comuni della provincia

Ma sono cittadini migliori? O sono migliori i loro sindaci e amministratori? Oppure è un insieme di questi due fattori che fa sì che alcuni Comuni siano più attenti alla gestione dei rifiuti e alla raccolta differenziata? Un’idea, conoscendo i sindaci, alcuni di persona, me la sono fatta: molto merito è dei sindaci e delle loro amministrazioni. Perché la raccolta differenziata è un piccolo problema organizzativo per chi, magari, ha una vita già complicata. E se segue le regole, è perché gli amministratori locali gli rendono semplice la procedura, perché riescono a coinvolgerli e, con il tempo, a farli diventare cittadini migliori.
Tutto questo per dire che l’Ispra, ossia l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato il rapporto 2025 proprio ieri. E dai dati del 2024, la provincia di Pavia, nel suo complesso – come si vede in questa tabella – è la seconda peggiore della Lombardia con una percentuale che non arriva al 60%. Soltanto Sondrio ci batte per scarsa attenzione ambientale.

I buoni esempi, i cattivi esempi
Ma in questa situazione che non ci rende orgogliosi, ci sono quattro buoni esempi: sono i quattro migliori Comuni della provincia: Travacò Siccomario (87,52% di raccolta differenziata), Torre d’Isola (86,57%), Codevilla (82,70%) e Pizzale (82,15%). Conosco personalmente due sindaci, intuisco che il merito di questo risultato sia in gran parte loro. E poi ci sono i quattro Comuni peggiori: Torricella, Montescano, Borgo Priolo e Menconico. Qui la percentuale di differenziata arriva appena sopra al 20%. Pavia capoluogo è 69esima, con il 60%, Vigevano 85esima con il 62% e infine Voghera è 98esima, con il 57%.
Qui la tabella con tutti i dati della provincia di Pavia con la classifica completa
La situazione nazionale
Sul fronte della raccolta differenziata il Mezzogiorno continua a ridurre il divario con Centro e Nord. In aumento il dato nazionale, che attesta la raccolta differenziata al 67,7%, con percentuali del 74,2% al Nord, del 63,2% al Centro e del 60,2% al Sud. Le percentuali più alte si registrano in Emilia-Romagna (78,9%) e in Veneto (78,2%). Seguono Sardegna (76,6%), Trentino-Alto Adige (75,8%), Lombardia (74,3%) e Friuli-Venezia Giulia (72,7%). Tra queste regioni, l’Emilia-Romagna è quella che fa registrare la maggiore progressione della percentuale di raccolta, con un incremento pari a 1,7 punti rispetto ai valori del 2023. Superano l’obiettivo del 65% anche Marche (71,8%), Valle d’Aosta (71,7%), Umbria (69,6%), Piemonte (68,9%), Toscana (68,1%), Basilicata (66,3%) e Abruzzo (65,7%).
Nel complesso, più del 72% dei comuni ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%. Nell’ultimo anno, l’89,7% dei comuni intercetta oltre la metà dei propri rifiuti urbani in modo differenziato.