Nuovo campo nomadi: e se arrivasse la fatina con la bacchetta magica? (no, non arriva)

Per la serie “not in my back yard”, prosegue la novela sulla creazione di un nuovo campo nomadi. Oltre alla soluzione nei pressi della Riso Scotti, nell’area artigianale, in passato ci furono ipotesi su Pavia Ovest (bloccata dopo una quasi aggressione al sindaco del tempo), su Montebellino (sì, vicino alla piattaforma ecologica), nell’area adiacente al Carrefour, di fronte al carcere. E poiché si costruiscono case un po’ dappertutto, diventa difficile immaginare altre soluzioni. Nel frattempo, come è giusto che accada nel nostro Paese, di fronte a una decisione del centrodestra (area artigianale), il centrosinistra compatto si spaventa e fa marcia indietro. Grazie alla Regione, riesce a ficcare la testa nella sabbia e a rinviare di un anno. In dodici mesi di cose ne possono succedere: i nomadi, la quarantina di famiglie, evaporare per una strana reazione chimica, oppure trasferirsi tutte in un’altra città, o magari salta fuori una fatina e le trasforma in tanti bei cittadini in giacca, cravatta e borsa ventiquattr’ore.
Per rendere però frizzanti i prossimi mesi, e dare spazio agli articoli sempre precisi e puntuali della Provincia Pavese sull’argomento, assessora Moggi e sindaco Lissia lasciano intendere che sì, stanno studiando un’altra collocazione. Ecco, non so perchè, ma questa frase in oltre trent’anni di giornalismo pavese, devo averla già sentita.