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Il cameriere di Parigi
Rivedere le vecchie fotografie è un utile esercizio. Capita, almeno a me, di fare due riflessioni: ah, come fotografavo meglio prima e, subito dopo, ah, come fotografo meglio adesso. Infine, colto dal dubbio che fotografassi male prima e dopo o, magari bene sempre, e chi mai lo saprà visto che aveva ragione Cartier Bresson quando diceva che le prime 10.000 fotografie che uno fa sono le peggiori. E all’epoca fare 10.000 negativi analogici era un bel fare, mica come adesso e sono incerto sull’essere arrivato o meno a quella cifra. Ecco, ho divagato. Dicevo, che rivedendo le fotografie ritrovo questo ritratto scattato a Parigi, a un cameriere che, all’aperto, accanto al locale, prendeva un po’ d’aria e di riposo.