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Castello di Agliè (Torino) / 1
Provate a cercare su Google Immagini e vedrete che del bellissimo castello di Agliè, in Piemonte, di fotografie ce ne sono a migliaia. Una più bella dell’altra, probabilmente. Così, quando sul tardi della giornata di Pasquetta, trascorsa nel pomeriggio a far visita a una parente in ospedale, decidiamo di visitare il castello, la fotocamera in spalla pesa, anche metaforicamente. L’ora è tarda, la parte più bella dell’edificio è all’ombra, il parco è chiuso ed è possibile visitare, per un’oretta, solo il grande giardino. Ecco allora il primo scatto, che mostra una famiglia tranquilla, al sole, con alle spalle il castello di Agliè.
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Omaggio a Gianni Maffi
Molto umilmente, ho trovato nelle fotografie di Gianni Maffi, un grande artista del bianco e nero, qualche collegamento con il mio modo di raccontare per immagini. La stessa scelta di contrasti, a volte di soggetti e di inquadrature. Tra le mie fotografie e le sue, naturalmente, c’è un abisso dovuto all’esperienza, alla cultura fotografica, alla tecnica decisamente più approfondita. Ma insomma, qualche piccola assonanza l’ho riscontrata. Domenica scorsa, in attesa di una persona che era in visita ad un parente in ospedale, ho fatto due passi nella piazza principale di Cuorgnè, in Piemonte, dove c’erano da poco le giostre. In mezz’ora di foto, ho scattato alcune immagini, tra cui questa.
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Polenta e merluzzo
Dite quello che volete, ma le tradizioni hanno sempre il loro fascino. Anche gastronomico. Domenica scorsa era impossibile non presentarsi con le pentole alla distribuzione di polenta e merluzzo che aveva organizzato la pro loco di Torre Daniele, frazione di Settimo Vittone, in Piemonte. Tutti in coda, poi di corsa a casa a mangiare. Contenti non solo per il cibo, ma anche per aver rivisto qualche vecchio amico e parente.
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La “desnalpa” d’autunno
In Piemonte, ai confini con la Valle d’Aosta, quando viene l’autunno, quando arriva il freddo, gli allevatori portano a valle le vacche, le capre e le pecore. Scendono in paese, ed è una festa, si fa e si mangia la polenta che viene distribuita in piazza. Gli animali sono abbelliti di fiocchi, nastri, fiori, gli allevatori mettono su i vestiti della domenica, lungo la strada i cittadini applaudono. La tradizione, con il passare del tempo, si è arricchita della banda, dei turisti, dei bambini e delle loro mamme che si vestono da contadini anche se non lo sono. Questa che vedete è la scesa a valle, in dialetto desnalpa, di Settimo Vittone.