Ma quanto sono bravi i dirigenti (e i funzionari) dei nostri Comuni (come i giudici, peraltro)

Ci sono due categorie di professionisti della cosa pubblica di cui dobbiamo essere orgogliosi: i magistrati e i dirigenti. A dirlo non sono io, naturalmente, ma sono, da un lato, il Csm (organismo di autogoverno dei magistrati stessi) e le amministrazioni comunali, che giudicano dal loro interno i dirigenti tramite un organismo di valutazione. Ricordo di aver scritto, sulla Provincia Pavese, alcuni mesi fa, come l’amministrazione comunale di Voghera avesse valutato con voti (e premi) altissimi i suoi dirigenti, una media di 99 punti su 100. Quasi lo stesso ha fatto il Comune di Pavia dove, a leggere i dati, tutto funziona alla perfezione. Le performance dei dirigenti del Mezzabarba (dato 2024) hanno infatti raggiunto quota 95,7 su cento, mentre le “posizioni organizzative”, insomma i funzionari, quota 97,1 su cento. Qualcuno potrebbe, ingiustamente si intende, obiettare che non tutto funziona così alla perfezione a Pavia. Beh, sempre i numeri, ci dicono che è “colpa” del personale la cui quota percentuale è tra l’80 e il 90 per cento. Comunque buona. Insomma, Pavia è un piccolo gioiello di buona amministrazione. Certo, non raggiungerà mai le vette di Voghera, ma non si può tutto. Se qualcuno volesse approfondire il dato di Pavia, può andare a leggersi un corposo Pdf dall’altisonante titolo”Relazione finale sulla performance anno 2024 – Monitoraggio del Piano Integrato di Attività ed Organizzazione (P.I.A.O.)” da cui abbiamo tratto questi dati.
La questione giudici
Dicevamo dei magistrati. Scrive il quotidiano “Il Dubbio”: “Tra il 1° gennaio 2021 e il 21 ottobre 2025, sono stati valutati 9.797 magistrati ai fini della progressione di carriera. I dati, comunicati dal ministro della Giustizia Carlo Nordio in risposta a un’interrogazione parlamentare, fotografano un quadro quasi perfetto: il 99% dei magistrati riceve giudizi positivi. Nel 2021, su 2.103 valutazioni totali, 2.092 risultano positive. Percentuali simili anche negli anni successivi: 99,23% nel 2022, 99,41% nel 2023, 98,85% nel 2024 e 98,69% nel 2025.
Solo 47 magistrati in quattro anni e mezzo hanno ricevuto una valutazione negativa o non positiva. Numeri che per Enrico Costa, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Giustizia, rappresentano la prova di un meccanismo autoreferenziale e opaco. «Numeri bulgari. Tutti bravissimi. Eppure, il Csm dovrebbe valutare la capacità di ogni magistrato anche in base ai risultati del suo lavoro: inchieste flop, arresti ingiusti, sentenze ribaltate», ha dichiarato Costa.”
E infatti, come la pubblica amministrazione, anche la giustizia funziona come un orologio svizzero. Perché mai bisogna riformarle?