Persone
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Fashion Factory
Il tentativo era chiaro: ottenere il contrasto tra gli operai all’esterno del negozio, in attesa di riprendere il lavoro, e la scritta “Fashion Factory”. Insomma, tra le tute e le magliette, abiti da fatica, senza alcun obiettivo di eleganza, e il senso della scritta, appunto collegata allo stile e alla moda. Più o meno è riuscito, ma tutto sommato convincente, direi.
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Beh, un giro in galleria…
Si può andare a Milano e non fare un giro in galleria? Non passare per piazza Duomo? Si può, in una affollatissima domenica d’ottobre, scattare una fotografia appena decente che racconti Milano, la galleria, la folla, la moda? Boh. Io ci ho provato con questa…
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Questione di sorrisi
Ci ho messo un po’ di tempo a capire perché questa fotografia mi piacesse più delle altre. Ritraeva amici, parenti e amici di parenti alla fine di una bella giornata di primavera a passeggio per i boschi. Non era una grandissima fotografia, era un classico che abbiamo tutti in archivio, che non racconta nulla di speciale se non momenti piacevoli. Ce n’erano altre di fotografie di quella giornata, ma questa… Ecco, in questa sorridevano tutti. Credo fosse la particolarità dell’immagine. Un aspetto che, indirettamente, ci dice molto sugli elementi necessari a una buona fotografia, al di là della tecnica. Questi sorrisi, infatti, raccontano una storia. O la concludono. Che è poi lo stesso.
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Il barbiere di Voghera
E’ sempre stato uno dei miei ritratti preferiti. Devo averlo scattato cinque o sei anni fa, a Voghera, quando ancora c’era una redazione del quotidiano La Provincia Pavese in città, quotidiano dove lavoravo (e lavoro ancora). In via Scarabelli, proprio sotto la redazione, c’era un barbiere dove andavo a farmi tagliare i pochi capelli rimasti e aggiustare la barba. In quel periodo avevo iniziato a fare un lavoro fotografico sui ritratti e gli chiesi se voleva posare per me. Ne venne fuori questa immagine.
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Comodamente in attesa
Era una giornata calda, forse ero a Roma. Non ricordo con sicurezza. Sta di fatto che questo turista, per ripararsi dal sole, aveva preso possesso di una sedia e si era messo comodo sul sagrato della chiesa. Con la coppola in testa, tranquillo e sereno.
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Lo sguardo
Ci sono interi manuali dedicati alla street photography. Alcuni li ho letti, altri li ho solo sfogliati. Se volete, posso anche consigliarvene qualcuno. In realtà quello che conta, come sempre, sono le situazioni, le prospettive, le persone, i loro sguardi. Ecco, lo sguardo di lui che non c’è e quello di lei, verso la carrozza, nel giorno di festa, creano una fotografia. Almeno credo. Ero in Spagna, qualche anno fa.
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Passato e presente
La serafica immobilità della candida statua da una parte e, dall’altra, la donna sulle scale mentre chiacchiera, cellulare in mano, ad alta voce nel silenzio (fino a quel momento) del centro storico di Sassetta. Dopo il diavolo triste, nella fotografia precedente, ho voluto raccontare in un’immagine il contrasto tra passato e presente, tra tranquillità e confusione.
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Cecilia, Ilaria e Paola
Stravaccate sul divano. Ma con una luce perfetta che arriva dalla finestra, con il sole filtrato da una tenda. A volte capisci al volo che è il momento di scattare. Ilaria, come al solito, si arrabbierà. Ma dai, guarda che luce…
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Al castello (dopo la mostra)
Nella stanza adiacente dell’ingresso principale del castello visconteo di Pavia, dove ho appena finito di ammirare la mostra su Vivian Maier, c’è in corso un corso. E fotografo.