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Indigestione di colore (Burano)
Per uno come me, che ama fotografare costruendo e pensando in bianco e nero, Burano è un risveglio brutale nel mondo del colore a tutti i costi. Oddio, non che non si possa fotografare in bianco e nero anche lì, ma il colore ti chiama prepotentemente. Così, ho scelto quattro fotografie che provano a raccontare appunto la tavolozza cromatica di quel paese immerso nella laguna veneta.
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Un classico dei classici
Se qualcuno, guardando questa fotografia, mi contesterà che è la “solita foto di Burano”, avrà probabilmente ragione. Ma quando con il traghetto, per la prima volta, scopri questo panorama, sembra unico, disegnato soltanto per te e non per i milioni di viaggiatori che hanno avuto il piacere di osservarlo. E così, come uno dei tanti singoli viaggiatori, ho scattato la solita foto. Con il solito piacere, poi, di rivederla e di farla vedere agli altri.
Burano, arrivando con il traghetto -
Rifarsi la coda
Ci sono gesti che attirano l’attenzione di un fotografo e magari non quella di un altro. Forse è questa la ragione per cui questa forma di arte mantiene ancora intatto il suo fascino. E così, mentre attraversavamo la laguna veneta tra le isole di Burano e Murano, la donna seduta qualche fila davanti a me ha iniziato una serie di nervose operazioni per rifare la coda ai capelli, sotto lo sguardo delle due passeggere davanti a lei. Mi è venuto istintivo fotografarla.
Sul traghetto per Murano -
Palazzo della Ragione
Ecco, questo è uno dei casi in cui la fotografia l’hai già nella testa appena arrivi. Padova (bellissima), Palazzo della Ragione. Appena salite le scale, in una giornata di sole, nel pomeriggio inoltrato, l’ingresso del palazzo appare così come era stato pensato, nella sua perfetta simmetria, negli spazi, nelle linee parallele. Quando l’immagine la vedi già stampata in bianco e nero, devi soltanto fare “click” (si fa per dire, con la mirrorless…) e aspettare il ritorno a casa per rivederla sullo schermo del computer.