manifestazioni

  • Arte,  concerti,  jazz,  manifestazioni,  musica

    La serata speciale di musica, con Paolo ed Edward sul palco a fare comunità

    Il concerto di Paolo Pieretto ed Edward Abbiati

    Inizio male, come al solito. Premetto subito che quel genere musicale non è ciò che si dice my cup of tea. Io suono (come posso e quando posso, cit.) e ascolto quasi soltanto jazz e quindi va da sè che cantautorato, rock e pop non attirano quasi mai la mia attenzione (a condizione che non siano Pino Daniele, Guccini e il De Gregori del tempo che fu). Eppure, l’altra sera, a San Martino Siccomario, al teatro Mastroianni, la serata-concerto dell’amico Paolo Pieretto e di Edward Abbiati – con tanto di ospiti e chiacchierate varie – è stata davvero speciale. Al di là del fatto che, da musicista, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla cura degli arrangiamenti, dall’intensità del suonare e dalla partecipazione del pubblico, quel che si è colto era un senso di comunità (è stato anche sottolineato) che solo certa musica con certe persone riesce ad ottenere. Non è stato un caso che ci fosse l’onnipresente e secondo alcuni onnisciente Daniela Bonanni, che sullo sfondo ci fosse il sostegno a una associazione di volontari, che il Comune avesse concesso gratuitamente la sala. Eppoi, come ha fatto notare Paolo, c’è bisogno di musica, di spazi per farla, di amministrazioni comunali che si “sbattano” per creare occasioni e luoghi. Pavia è ancora orfana di Spazio Musica, anche se Paolo Pieretto, a modo suo, l’ha fatta rivivere come ha potuto. Il giorno in cui Spazio riaprirà i battenti da qualche parte in città, e non in luogo distante in periferia, il dado sarà tratto. Fare musica e creare luoghi per la musica è più utile, per una buona società, di un paio di pattuglie messe in strada il sabato sera. Sempre che servano a qualcosa. E come dice sempre un mio amico: buona musica a tutti.

  • Arte,  Città e Paesi,  concerti,  jazz,  manifestazioni,  Oltrepo

    Tanta buona musica e un rullante socialista (al teatro Valentino di Voghera)

    Attilio Costantino, Andrea Candeloro e una leggenda del jazz italiano come Gianni Cazzola hanno quasi riempito l’altra sera il teatro Valentino di Voghera per un bel concerto, molto applaudito e divertente. Cazzola, che ha la bella età di 87 anni, suona ancora con la massima precisione e si permette di cazzeggiare con allegria e stile. E’ stato, quello di giovedì sera, l’ennesimo concerto organizzato da Auser Voghera, benemerita della musica jazz, e che dimostra come la presenza, finalmente, di un teatro cittadino possa cambiare (con qualche aggiustamento in più in una via Emilia comunque deserta) il ritmo della vita serale vogherese. Una fatica, ma passettin passettino… Le foto che vedete sono state scattate da un amico che al concerto ci ha invitato, Emanuele Bottiroli. Bello ritrovarlo dopo tanto tempo, non solo per ricordare i tempi (giornalistici) che furono.

    Nota curiosa. Il brano di chiusura, Perdido, Gianni Cazzola ha voluto dedicarlo al nuovo sindaco socialista di New York. Applausi dal pubblico, anche se la stragrande maggioranza dei presenti, secondo me, alla parola “socialista” salta la mosca al naso.

  • Arte,  Città e Paesi,  fotografia,  manifestazioni,  photography,  Politica

    Festival della fotografia etica: un dubbio

    In coda alla biglietteria

    Ci sono scelte obbligate. Almeno per alcuni. Per quelli che vogliono sapere (o approfondire). Una delle scelte possibili, se non appunto obbligate, è il Festival della fotografia etica di Lodi. Il prossimo fine settimana sarà l’ultimo possibile per visitare la rassegna che comprende, tra l’altro, il World Press Photo. Indetto dalla World Press Photo Foundation, il concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più conosciuto al mondo, quest’anno celebra il suo 70° anniversario. Lodi è stata  l’unica città lombarda ad ospitare una tappa del suo tour itinerante che porterà la mostra in oltre 60 location nel mondo. Quasi 150 immagini che arrivano dai 5 continenti per raccontare storie incredibili. E proprio da qui voglio partire, con alle spalle l’esperienza di diversi World Press visitati in questi anni. Ho avuto l’impressione che la capacità di racconto dei fotografi delle grandi tragedie che attraversano il mondo in questi anni sia stata inferiore al solito. E a confermarlo, sempre secondo una personalissima opinione, il fatto che una delle mostre del Festival, ossia “Yugoslavia: atto finale: a trent’anni dal genocidio di Srebrenica”, fosse dal punto di vista delle forza delle immagini, della capacità di drammatico racconto, due gradini sopra persino alle fotografie dedicate al genocidio di Gaza. Magari sbaglio, magari è stata una mia personale ed erronea valutazione.

    Troppe code

    L’altro aspetto davvero negativo del Festival sono le code. Domenica 19, pur essendo arrivato alle 9.30, orario di apertura, ho evitato la coda per entrare in ogni singola mostra, solo al World Press. Ma anche lì, come in tutte le altre mostre, coda di dieci, venti minuti, tutti accalcati per vedere le fotografie, qualche spinta, l’impossibilità di ragionare davanti alle immagini. C’è troppa gente, in tutta la giornata di domenica, e questo evento così partecipato rovina un po’ l’interesse per il meglio della fotografia di fotogiornalismo (etico, ovviamente). Per godersi il lavoro di un fotografo, la soluzione migliore resta sempre la singola mostra, del singolo progetto. Ma non si può avere tutto. E poi andare a Lodi, per questo Festival, è anche un atto di salute mentale: ci ricorda che, fuori da qui, dai nostri confini, il mondo continua a soffrire, si continua a morire, l’ingiustizia la fa da padrona.

    Foto di Cinzia Canneri

    Se poi qualcuno avesse un dubbio su cosa vedere assolutamente, la mostra che mi ha convinto di più è stata “Women’s Bodies As Battlefields: corpi di donne come campi di battaglia” dell’italiana Cinzia Canneri. Uno struggente bianco e nero per un’altra struggente storia di donne.

  • concerti,  Controluce,  cronaca,  fotografia,  Fuji X Series,  jazz,  manifestazioni,  musica,  Post produzione,  Spettacoli,  Teatro

    Concerti in bianco e nero

    Potrò parlarne più avanti, con un certo orgoglio, ma il lungo e appassionato lavoro che ho fatto negli anni passati registrando le immagini di concerti e di prove di concerti a Pavia avrà un riconoscimento pubblico. Ne sono già ora molto orgoglioso e felice. Forse persino troppo per me, se penso alle centinaia di colleghi giornalisti e fotografi che ogni giorno, sottopagati, scattano negli stadi, nelle arene, nei teatri, realizzando lavori bellissimi. Una professione sempre più difficile da fare, sempre più impegnativa ma che, seppure non sia stata la mia principale attività (faccio il giornalista e scrivo più che altro), può dare grandi soddisfazioni. Qui, ora, pubblico alcune immagini tra le tante del mio archivio. Buona visione.

  • Città e Paesi,  cronaca,  Fuji X Series,  manifestazioni,  Persone

    Studenti in piazza a Gand

    Quando sei in viaggio, e immagini di fotografare solo luoghi e persone, un po’ di fotografia di cronaca cambia il ritmo della giornata. In questo caso, mi sono imbattuto in una protesta studentesca molto rumorosa ma abbastanza ordinata nel centro della cittadina universitaria di Gand, Belgio. I ragazzi e le ragazze si sono fatti fotografare senza problemi, molto concentrati sulle ragioni della loro manifestazione.

    La manifestazione studentesca a Gand, Belgio
  • Fuji X Series,  manifestazioni,  Persone,  Ritratti,  Spettacoli

    Pronti a farsi fotografare

    Se proprio siete senza modelle o modelli, una buona soluzione per fotografare, in particolare per fare ritratti, è partecipare a una manifestazione di cosplayer, ossia – genericamente – quegli appassionati di film, fumetti, personaggi, manga e metteteci un po’ di tutto, che si riuniscono in costume imitando personaggi appunto più o meno famosi. E di solito sono tutti disponibilissimi a farsi fotografare. Un giorno ho partecipato, ovviamente come fotografo, a un appuntamento del genere a Milano, scattando alcune immagini. Tra queste una serie di ritratti che, normalmente, non sarei riuscito ad ottenere (e probabilmente neppure a immaginare). I personaggi erano tutti ispirati a Star Wars (e credo di non averne riconosciuto uno).

    Un cosplayer a Milano
  • Città e Paesi,  Fuji X Series,  manifestazioni,  Persone

    Polenta e merluzzo

    Dite quello che volete, ma le tradizioni hanno sempre il loro fascino. Anche gastronomico. Domenica scorsa era impossibile non presentarsi con le pentole alla distribuzione di polenta e merluzzo che aveva organizzato la pro loco di Torre Daniele, frazione di Settimo Vittone, in Piemonte. Tutti in coda, poi di corsa a casa a mangiare. Contenti non solo per il cibo, ma anche per aver rivisto qualche vecchio amico e parente.

  • Fuji X Series,  manifestazioni,  Spettacoli,  Sport

    Ginnastica valdostana

    In attesa che Asia, la mia nipotina, iniziasse il suo piccolo show in palestra, a Verres, in Valle D’Aosta, ho provato a scattare qualche immagine della gara delle ragazze più grandi. Avevo sulla mia fotocamera l’obiettivo sbagliato (non sapevo nulla di questo appuntamento), un 90mm che utilizzo esclusivamente per il ritratto. Eppure, tutto sommato, questi scatti non sono neppure malaccio. Eccone qualcuno.

  • Città e Paesi,  Guardare,  manifestazioni,  Oltrepo,  Persone,  Ritratti

    Ti guarda negli occhi

    Quando una bambina che non conosci ti guarda così intensamente, e lo fa nell’attimo in cui stai scattando la fotografia, tutto diventa più semplice. E’ successo diverso tempo fa, a Voghera, in piazza Duomo, mentre fotografavo (per lavoro, quella volta), la sfilata di carnevale organizzata per i bambini (anche se di costumi ce n’erano pochini). Questa immagine mi era talmente piaciuta che poi l’ho utilizzata anche per i miei biglietti da visita (sì, una volta si usavano i biglietti da visita…).

    Una bambina alla sfilata di carnevale