Oltrepo
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Faccia da pugni
Ho fotografato il pugilato solo un paio di volte in questi ultimi anni. Ma ogni volta è stato tanto difficile quando affascinante. A Voghera mi è capitato di seguire un incontro di Alessandro Buratto, al quale ho poi chiesto di posare per un ritratto. E’, questa, una fotografia che mi è sempre piaciuta.
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A Palazzo Gounela
Arrivo in municipio, ossia Palazzo Gounela, a Voghera, per parlare con un assessore. Mi fanno accomodare nella sala dove di solito si riunisce la giunta. Sono circa le undici, il sole arriva forte attraverso le vetrate. Mi rendo conto che luce è quella che mi piace, come sempre ho la fedele Fuji X-T1 nello zaino. Faccio tre scatti, poi arriva l’assessore. Questo è il risultato.
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Ti guarda negli occhi
Quando una bambina che non conosci ti guarda così intensamente, e lo fa nell’attimo in cui stai scattando la fotografia, tutto diventa più semplice. E’ successo diverso tempo fa, a Voghera, in piazza Duomo, mentre fotografavo (per lavoro, quella volta), la sfilata di carnevale organizzata per i bambini (anche se di costumi ce n’erano pochini). Questa immagine mi era talmente piaciuta che poi l’ho utilizzata anche per i miei biglietti da visita (sì, una volta si usavano i biglietti da visita…).
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Sacre ragnatele
La bella chiesa di Santa Maria Nascente, alla frazione Argine di Bressana Bottarone, in provincia di Pavia, si trovava sul percorso delle visite guidate del Fai. All’interno, come dice il nome, una statua dedicata alla Madonna. Niente di speciale, anche se la chiesa ha i suoi anni: è della fine del Settecento. Detto questo, un suggerimento al parroco: quando sai che passano i turisti, dà una spolverata. Perché la Santa Maria Nascente non sta bene con la ragnatela al naso…
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Cowboys oltrepadani
Quando si parla, nel lavoro fotogiornalistico, di contestualizzare le immagini, significa in buona sostanza che l’immagine stessa dovrebbe poter avere il suo significato senza bisogno di una didascalia. Ecco, la fotografia che vedete qui sotto ne ha necessità. Il simpatico gruppo di cowboys – quelli che sembrano cowboys o almeno agricoltori del Texas – sono in realtà agricoltori che arrivano a Voghera un po’ da tutta Italia per esaminare il risultato delle sementi. Un momento importante della loro professione e anche fotograficamente curioso, perché tutti insieme entrano nei campi mentre alcuni esperti magnificano e spiegano tutti i segreti del grano, del mais e così via. Ecco, la foto avrebbe potuto parlare da sola se vicino a quel campo ci fosse stato un oggetto, un qualunque segno che contestualizzasse almeno geograficamente quell’istante. Non c’era. Ma per fortuna ci sono le didascalie sui quotidiani.
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Il barbiere di Voghera
E’ sempre stato uno dei miei ritratti preferiti. Devo averlo scattato cinque o sei anni fa, a Voghera, quando ancora c’era una redazione del quotidiano La Provincia Pavese in città, quotidiano dove lavoravo (e lavoro ancora). In via Scarabelli, proprio sotto la redazione, c’era un barbiere dove andavo a farmi tagliare i pochi capelli rimasti e aggiustare la barba. In quel periodo avevo iniziato a fare un lavoro fotografico sui ritratti e gli chiesi se voleva posare per me. Ne venne fuori questa immagine.
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Monte Alpe, a Ferragosto
Sì, lo so. Il Monte Alpe, Ferragosto e una lunga passeggiata in montagna non c’entrano (quasi) niente con la fotografia. La scusa è che avevo con me la fotocamera e un solo obiettivo, il Laowa Venus 9mm f/2.8 Zero D, montato sulla mia “vecchia” Fuji X-T1. Una bella passeggiata insieme a Paola, iniziata la mattina intorno alle 10 e conclusa verso le 16, dopo aver percorso circa 12 km (secondo l’applicazione dello smartphone sarebbero stati 16 km, ma sbagliava). Il percorso ci ha permesso di “circumavigare” la riserva naturale del Monte Alpe, ricchissimo di vegetazione.
L’obiettivo grandangolare è perfetto per questa passeggiata dove i paesaggi dell’alta collina oltrepadana sono in realtà pochi mentre è necessario inquadrare e dar forza alle foreste, alle piante, ai passaggi tra un punto e l’altro del percorso. Qui sotto vedete la cartina del parco con i sentieri.
Come notate vi sono diverse soluzioni. Noi abbiamo scelto quella che, arrivata quasi in fondo alla prima parte (in alto a destra), taglia verso sud per evitare di avvicinarsi troppo alla strada provinciale e per godersi l’interno del parco e non solo i suoi confini. Per farlo abbiamo seguito la traccia Gps scaricabile da questo link che è praticamente perfetta e che vedete riprodotta qui sotto.
La riserva è bellissima, la camminata che abbiamo fatto ha solo un paio di tratti davvero faticosi, una discesa e una “lunga” salita finale. Insomma, è per tutti, ancor di più se si segue il percorso esterno, forse meno affascinante ma più comodo. Nella seconda parte del percorso, attraversando i boschi di larice, vi imbatterete in centinaia di nidi di formica rufa.
Quindi buona passeggiata e ricordatevi che non troverete acqua lungo il percorso, che noi siamo partiti dalla chiesetta ai Tre Passi (distante dalla partenza ufficiale e dove c’è l’accoglienza della riserva con le informazioni), che non ci sono molti posti dove fermarsi a mangiare (quindi niente tavoli e panche). Infine, dico a chi non è abituato a camminare in montagna, portate con voi un ricambio dei vestiti, un K-Way per la pioggia e lasciate sempre detto a qualcuno dove siete andati. I cellulari prendono abbastanza, ma ci sono molti punti non coperti.
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Colline oltrepadane
In questa domenica di gennaio, con la luce fastidiosa del mezzogiorno, non c’era francamente molto da fotografare dall’alto (si fa per dire, circa 300 mt di altitudine) del borgo di Castana, in Oltrepo. Eppure, quell’albero solitario sulla cima della collina era lì a chiamare uno scatto. Eccolo. Non so quanto possa piacere, ma rende l’idea di questa domenica (in cui, più tardi, si dovrà lavorare in redazione…).