Prospettive
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Il Laowa 9mm f/2.8 Zero-D
Mi sono tolto lo sfizio di acquistare questo obiettivo ultragrandangolare fisso per ampliare il mio corredo Fuji. Non starò qui a discutere delle sue caratteristiche tecniche, ci mancherebbe. Ci sono in rete decine di siti specializzati dove approfondire. Ma posso dire che, utilizzato anche sulla Fuji X-T1, dà delle belle soddisfazioni. Val la pena davvero di provarlo. Qui sotto, un paio di scatti di prova che ho fatto con questo sorprendente 9mm.
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L’immaginavo così
L’immaginavo così. Per me il bianco e nero è questo, e lo è stato da quando fotografavo con una Pentax Mx in analogico e sviluppavo le pellicole e le stampe nel bagno della casa dei miei genitori. Quando non c’era l’anteprima sullo schermo della mirrorless, quando il rullino mica potevi sprecarlo. Non lo faccio neppure oggi, a dire il vero, non esagero mai con gli scatti. Perché, quando faccio click, per quanto un click artificiale, so già come vorrò quell’immagine. E questa che vedete qui sotto, bella o brutta che sia, uscendo alle 10 del mattino dallo studio del fisioterapista, e gettando lo sguardo verso l’alto, me la sono proprio immaginata così.
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Biliardino
Anche il più povero e noioso mercatino di paese, in una domenica mattina di sole e di luce, può riservare qualche piccola sorpresa a chi fotografa. A Bereguardo, poco distante da Pavia, quella domenica mattina i banchetti erano pochi, i mercanti svogliati, e la gente distratta. Niente di curioso che attirasse la mia attenzione. Finché, quel biliardino a terra non mi ha fatto pensare che la luce così dura, di solito inutilizzabile, e la prospettiva dall’alto, avrebbero potuto fare la differenza.
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Jazz
Fotografare ai grandi concerti pop e rock deve essere emozionante. Non mi è mai capitato, quest’anno vedrò di rimediare… Per ora mi sono emozionato con il jazz. Credo che il fatto di suonarlo, il jazz, di conoscerne molti aspetti anche tecnici, mi aiuti a scattare immagini che, spero, raccontino bene cosa significa fare musica. Nell’istante in cui si fa. Questa è una delle fotografie che mi piacciono di più. Al contrabbasso c’è un amico, Tito Mangialajo Rantzer, grandissimo musicista di Pavia.
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Viaggio in Marocco con Fuij
Quello dell’estate 2018 in Marocco è stato il primo vero test per la mia Fuij X-T1 e gli obiettivi che avevo scelto di portare con me (16mm, 35mm, 16-55mm e 55-200mm). Considerazioni rapidissime: niente da invidiare a Canon full frame che ho utilizzato per diversi anni, anzi, molto ma molto più pratici. Qualità quasi simile, almeno a mia impressione, affidabilità. Tant’è che al ritorno ho ampliato il corredo delle ottiche acquistando anche la X-T2 e la X-T3. Queste alcune delle foto del mio viaggio
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Contrasti in Polonia
Naturalmente, dipende dal periodo. Dall’umore. Dalla luce che trovi. Ma il breve viaggio in Polonia, a Varsavia e Cracovia, è stato – fotograficamente parlando – un viaggio di contrasti. Quando sono tornato a casa, con la fedele Fuji X-T1, la post produzione quasi tutta in bianco e nero, mi ha spinto sulla gestione dei neri e dei bianchi di cui potete vedere alcuni esempi qui sotto. Sperando che vi piacciano (sono anteprime, cliccateci sopra…).
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Davanti a me ogni giorno
Ci sono dei giorni d’inverno in cui il freddo, la mancanza di tempo e a volte anche un po’ la voglia, ti allontanano dalla fotocamera. Ho sfruttato quindi la camminata da casa al giornale per scattare banalmente quello che mi sono trovato di fronte nel solito percorso di quattro-cinque chilometri. Poi, alcune di queste fotografie, le ho elaborate al computer. Per chi fosse interessato ai dati tecnici: Fuij X-T1, 23mm F1.4.
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Colline oltrepadane
In questa domenica di gennaio, con la luce fastidiosa del mezzogiorno, non c’era francamente molto da fotografare dall’alto (si fa per dire, circa 300 mt di altitudine) del borgo di Castana, in Oltrepo. Eppure, quell’albero solitario sulla cima della collina era lì a chiamare uno scatto. Eccolo. Non so quanto possa piacere, ma rende l’idea di questa domenica (in cui, più tardi, si dovrà lavorare in redazione…).
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Attimo, profondità, elementi
A volte l’attimo decisivo, specie se non è particolarmente “decisivo”, non basta. Per fare una buona, o almeno discreta fotografia, servono altri elementi, ad esempio la profondità, la tridimensionalità, lo sfocato corretto che isoli quell’attimo, rendendolo se possibile un po’ più “decisivo” di quanto sia in realtà. Credo che mi sia capitato scattando questa fotografia tre anni fa, la domenica nel tardo pomeriggio, in bellissimo giardino di non ricordo dove.
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Questione di prospettiva
Non avevo mai scattato fotografie di sport. Non almeno per il mio giornale dove lavoro come caposervizio dello sport, non come fotografo. Ma quella domenica pomeriggio, agli Italiani under 23 di atletica leggera, non c’era il nostro fotografo, impegnato su altri campi. Così, prima di andare in redazione ad occuparmi di pagine, titoli, articoli, ho raccontato per immagini quella giornata di imprese sportive. Nei limiti della cronaca, ho provato a scegliere prospettive diverse. Ad esempio, nel salto in alto. Come in questa immagine.