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Bagno Vignoni, scimmie
Le scimmie. Le scimmie che guardano lo smartphone. Una bella immagine, non la fotografia che ho scattato ma il senso dell’opera d’arte che abbiamo scoperto durante il viaggio in Val d’Orcia, dove peraltro ci sono delle meravigliose acque termali. Cito dall’Ansa: “Nella vasca termale del centro storico di Bagno Vignoni, l’opera di Emanuele Giannelli con l’installazione di 18 ‘Monkey’, le scimmie-selfie o munite di oggetti tecnologici che scimmiottano gli atteggiamenti umani, beffandosi dell’osservatore e mettendo in guardia dal rischio di alienazione mentale che deriva da gesti come farsi foto con lo smartphone”.
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Controluce trentino
Non è stato facile fotografare in quelle condizioni. Confermando quanto detto nei due post precedenti, quando mi sono trovato di fronte alla meraviglia di queste montagne delle Dolomiti ho provato comunque a scattare qualche immagine, anche se la gestione del controluce non è stata esattamente uno scherzo. Comunque sia, questo è uno dei risultati che, garantisco, non riesce a trasmettere tutta la meraviglia di quell’incontro con le vette.
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Appena sbarcati ad Ischia
Lo so. Ischia è luogo di paesaggi. Percorri le strade dell’isola e appena lo sguardo arriva al mare, è uno spettacolo. Bisogna essere dei bravi fotografi, appunto di paesaggio, per raccontare Ischia e le sue coste, ma anche le sue piccole montagne. Io non sono un bravo fotografo di paesaggi. Non so neppure se sono, in generale, un bravo fotografo. Quindi, nei tre giorni di vacanza, fotografo, come capita un po’ a tutti, quel che mi trovo davanti. E mi incuriosisce. Come il taxi, chiamiamolo così, fermo lungo la strada, con dentro un tassista che aspetta paziente e forse un collega che, nel sedile posteriore, attende a sua volta che qualcosa capiti. E’ settembre, non c’è frenesia, Ischia è persino vivibile senza fretta e fatica, e spintoni, e luoghi troppo affollati.
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Una foto dai trulli
Non ero mai stato ad Alberobello. Mi ha deluso parecchio. Oddio, non dico che non sia originale, unico. Ma la quantità di turisti e di paccottiglia relativa rovina tutto l’insieme. Al trentesimo “unico trullo originale storico” ti sei già rotto gli zebedei tra oggetti per i turisti, cartoline, calamite da attaccare alla porta del frigorifero e, nel caso specifico, anche un caldo dannato. Insomma, te ne vai da quel paese che deve essere stato meraviglioso senza esserti arricchito. Magari è stata una sensazione personale, ma è andata così.
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Bari, una bancarella
Ci sono elementi che, per qualche misteriosissima ragione, piacciono ai fotografi. Le biciclette, per esempio. Oppure i ponti. Ma anche le bancarelle. Ecco, questa è una bancarella nel centro storico di Bari, con il suo commerciante ambulante che, all’ombra delle viuzze del centro storico, in una caldissima giornata di luglio, aspetta clienti. E chiacchiera con quelli che conosce e che passano per strada
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Mi piaceva, ma dov’era?
Può succedere. Mi è successo a Bologna. Camminiamo per ore da un luogo all’altro della città, spesso con gli occhi attenti ai monumenti, agli scorci, agli angoli di una città bellissima. Chi fotografa, come me, ha sguardi a volte diversi, e si concentra sull’immagine che verrà più che sull’oggetto di quella fotografia futura. Insomma, tutto questo per dire che alla fine l’immagine che pubblico qui per me ha un senso, mi piace intendo dire. Ma, diavolo!, non ricordo che chiesa fosse. Ho provato con Google Immagini, ma non ne ho trovato una simile. Oddio, segno di un’inquadratura originale. Ma non c’è qualcuno che potrebbe aiutarmi a identificarla?
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Il fascino del porto
Ci sono tornato dopo qualche anno. Ma il fascino del porto di Ravenna, con le sue linee perfette, i suoi cantieri navali, le case popolari e la lunga passeggiata lungo la darsena, ha sempre lo stesso fascino. Ho scattato nuovamente qualche fotografia, ma con la terribile sensazione di aver scelto la stessa inquadratura per lo stesso soggetto. E persino dalla stessa posizione. Ma che bisogna farci? Quando si fotografa per passione e non per lavoro, francamente chisseneimporta se poi quella fotografia, nel tuo archivio, da qualche parte parte già deve essere archiviata? Ecco, questa è una prima immagine della darsena, vista dal suo ingresso.
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Castello di Agliè (Torino) / 1
Provate a cercare su Google Immagini e vedrete che del bellissimo castello di Agliè, in Piemonte, di fotografie ce ne sono a migliaia. Una più bella dell’altra, probabilmente. Così, quando sul tardi della giornata di Pasquetta, trascorsa nel pomeriggio a far visita a una parente in ospedale, decidiamo di visitare il castello, la fotocamera in spalla pesa, anche metaforicamente. L’ora è tarda, la parte più bella dell’edificio è all’ombra, il parco è chiuso ed è possibile visitare, per un’oretta, solo il grande giardino. Ecco allora il primo scatto, che mostra una famiglia tranquilla, al sole, con alle spalle il castello di Agliè.
Il castello di Agliè -
Omaggio a Gianni Maffi
Molto umilmente, ho trovato nelle fotografie di Gianni Maffi, un grande artista del bianco e nero, qualche collegamento con il mio modo di raccontare per immagini. La stessa scelta di contrasti, a volte di soggetti e di inquadrature. Tra le mie fotografie e le sue, naturalmente, c’è un abisso dovuto all’esperienza, alla cultura fotografica, alla tecnica decisamente più approfondita. Ma insomma, qualche piccola assonanza l’ho riscontrata. Domenica scorsa, in attesa di una persona che era in visita ad un parente in ospedale, ho fatto due passi nella piazza principale di Cuorgnè, in Piemonte, dove c’erano da poco le giostre. In mezz’ora di foto, ho scattato alcune immagini, tra cui questa.
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Messico e nuvole (non per forza Messico)
C’è una ragione per cui Photoshop ha inserito una funzione automatica con la quale è possibile modificare il cielo delle fotografie. Le nuvole, i tramonti e le albe danno vigore e a volte persino senso a immagini che da sole, o meglio con un cielo piatto di una limpidissima giornata estiva, appaiono deboli. Svolgono un po’, direbbe un mio caro amico fotografo, la funzione delle biciclette, che appoggiate a un muro, a una ringhiera o solo di passaggio se qualcuno sta pedalando per strada, danno vita, a loro volta, a una fotografia “moscia”. Ecco, nel luglio del 2021, sulle coste della Puglia, non ho avuto bisogno della funzione “Cielo” di Photoshop. Il cielo ha fatto tutto da solo.