jazz
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Jazzista da strada
Tornando con i ricordi, non solo fotografici, a qualche anno fa, estraggo dal mio metaforico cilindro l’immagine di un musicista di strada che ripresi ad Amsterdam durante una passeggiata lungo i canali. Suonava jazz con un trio, e che accidenti di musicisti erano questi ragazzi. Da restare ad ascoltare per ore e divertirsi. Feci alcuni scatti di lui, alla tromba, e degli altri che se ben ricordo erano al contrabbasso e alla chitarra (dovrei cercare in archivio per essere certo della formazione).
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Tito e Joe
Il luogo era perfetto, il Caffè Teatro di Pavia; i musicisti eccezionali, i contrabbassisti Tito Mangialajo Rantzer e Joe Fonda; la scelta ardita, il duo; la luce pessima, dominante arancione. Queste le condizioni del bellissimo concerto che si è tenuto un venerdì sera di novembre appunto al Caffè Teatro di Pavia, locale dove l’intelligenza del titolare fa sì che si possa trovare sempre della buona musica e dell’ottimo jazz in particolare. Ero lì per ascoltare un amico, Tito, ma anche per scattare qualche fotografia. Dominante a parte, la luce era davvero pochissima e ho dovuto salire a 3.200 Iso. La mia Fuij X-T3 ha retto alla prova, credo.
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Il jazz e la fotografia
Tra non molto, il 14 settembre, inizia il festival “Voghera fotografia 2019”, una rassegna che comprende tantissimi appuntamenti, workshop, mostre, dibattiti (https://www.facebook.com/Voghera-Fotografia-2204091109821407/). Quest’anno gran parte delle mostre saranno dedicate al jazz, con le immagini di grandi professionisti e, di conseguenza, di grandi musicisti. Ci sarà anche uno spazio di quattro appuntamenti – incontri con musicisti e fotografi – organizzati dal quotidiano per cui lavoro, la Provincia Pavese, e che avrò il piacere (e l’impegno) di coordinare. Come ho detto più volte, fotografare la musica non è semplice, fotografare il jazz è del tutto particolare. Si ha un vantaggio, spesso i musicisti (a parte qualcuno che se la tira un po’ troppo…) non hanno problemi se li fotografi; lo svantaggio è che si suona spesso in locali dove le luci non sono il massimo, inoltre i musicisti non si muovono come i cantanti pop e rock. Magari restano in piedi, fermi, ad occhi chiusi, per tutto un brano. Questa mia fotografia è di qualche anno fa, scattata a Pavia alla rassegna Dialoghi per due.
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Jazz
Fotografare ai grandi concerti pop e rock deve essere emozionante. Non mi è mai capitato, quest’anno vedrò di rimediare… Per ora mi sono emozionato con il jazz. Credo che il fatto di suonarlo, il jazz, di conoscerne molti aspetti anche tecnici, mi aiuti a scattare immagini che, spero, raccontino bene cosa significa fare musica. Nell’istante in cui si fa. Questa è una delle fotografie che mi piacciono di più. Al contrabbasso c’è un amico, Tito Mangialajo Rantzer, grandissimo musicista di Pavia.