Post produzione
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Castello di Agliè (Torino) / 1
Provate a cercare su Google Immagini e vedrete che del bellissimo castello di Agliè, in Piemonte, di fotografie ce ne sono a migliaia. Una più bella dell’altra, probabilmente. Così, quando sul tardi della giornata di Pasquetta, trascorsa nel pomeriggio a far visita a una parente in ospedale, decidiamo di visitare il castello, la fotocamera in spalla pesa, anche metaforicamente. L’ora è tarda, la parte più bella dell’edificio è all’ombra, il parco è chiuso ed è possibile visitare, per un’oretta, solo il grande giardino. Ecco allora il primo scatto, che mostra una famiglia tranquilla, al sole, con alle spalle il castello di Agliè.
Il castello di Agliè -
Omaggio a Gianni Maffi
Molto umilmente, ho trovato nelle fotografie di Gianni Maffi, un grande artista del bianco e nero, qualche collegamento con il mio modo di raccontare per immagini. La stessa scelta di contrasti, a volte di soggetti e di inquadrature. Tra le mie fotografie e le sue, naturalmente, c’è un abisso dovuto all’esperienza, alla cultura fotografica, alla tecnica decisamente più approfondita. Ma insomma, qualche piccola assonanza l’ho riscontrata. Domenica scorsa, in attesa di una persona che era in visita ad un parente in ospedale, ho fatto due passi nella piazza principale di Cuorgnè, in Piemonte, dove c’erano da poco le giostre. In mezz’ora di foto, ho scattato alcune immagini, tra cui questa.
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Campo da basket
Come spesso accade l’immagine che ti trovi davanti e che ti fa pensare ad una possibile fotografia la scopri alla fine. In questo caso alla fine di una lunga passeggiata – circa un’ora e mezza – attraverso i campi tra la frazione Fossarmato di Pavia e Albuzzano insieme a Paola. E quando appunto mancano cinquanta metri al posteggio dove avevamo lasciato l’auto, quel palo attira l’attenzione per la presenza di un canestro. Chi gioca e sbaglia a tirare lancia la palla nei campi e il campo è un pezzo di strada mal asfaltata, probabilmente calda come l’inferno d’estate. Ma il gioco e il gioco…
Campo da basket a Fossarmato, Pavia -
Preparandosi a Capodanno
Con il trascorrere del tempo, la mia nipotina è diventata meno scorbutica quando arriva il momento di farsi fotografare. E ha imparato ad assumere delle belle pose, che naturalmente sono gran parte della qualità di un ritratto. Stavolta, velocissima, si è piazzata a capotavola mentre stavano preparando per la cena di Capodanno. Uno scatto veloce, poi via a giocare con il cane o in cucina per rubare qualche boccone prelibato in anticipo. Buon 2022, verrebbe da dire (e sperare).
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Oggetto n° 2
Il secondo esperimento è a colori. Una coppia di oggetti: un vaso di vetro lavorato e un mandarino. Anche qui, gli stessi strumenti e le stesse impostazioni della fotografia precedente: Fuji X-T4, obiettivi 35mm e 23mm, un flash Godox, un trigger Godox, una piccola softbox 23×18 cm. Il tutto sfruttando il tavolo da cucina, una scaletta portatile e una coperta di colore nero. Questa volta l’illuminazione è dall’alto, ancora, ma un po’ laterale. Il vaso in realtà era di vetro bianco, gli ho dato una tinta con Photoshop.
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Oggetto n° 1
La clausura da Coronavirus impone anche di studiare altre forme fotografiche. Anche per tenersi allenato e trovare gli strumenti giusti nel momento del bisogno. Così, inizio il gioco con questa elegante tazza che tiriamo fuori solo quando ci sono ospiti. Strumenti utilizzati: Fuji X-T4, obiettivi 35mm e 23mm, un flash Godox, un trigger Godox, una piccola softbox 23×18 cm. Il tutto sfruttando il tavolo da cucina, una scaletta portatile e una coperta di colore nero. Per quanto riguarda l’illuminazione, luce evidentemente dall’alto accentuata poi utilizzando Photoshop nella prima foto, luce laterale nella seconda.
Oggetto n° 1/bis, la tazza delle feste -
Autoritratto da lockdown
Bloccati ancora in casa. Maledetto Covid-19. Bloccati in casa senza poter viaggiare, andare per città, vedere luoghi e persone nuove. E poi piove, fa freddo. Insomma, ci sono tutte le condizioni per non riuscire a fotografare. E così, malgrado l’evidente imbarazzo che il modello scelto non può che provocare, mi sono messo a giocare con il Venus Laowa 9mm f/2.8 Zero-D, un bel supergrandangolo manuale che sulla mia Fuji X-T3 funziona davvero bene (dipende poi dall’uso che se ne vuole fare). E’ assolutamente inadatto ai ritratti, e proprio per questo non potevo che usarlo per giocare. Ecco qualche scatto. Roba da lockdown…
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Auto nella nebbia
Sì, è un bel po’ di tempo che non pubblico fotografie. La pandemia non aiuta, il lavoro da casa inchioda davanti a uno schermo, i due passi sotto casa, per andare a comprare il pane o fare la spesa non invitano a fotografare. Mi sono bloccato per qualche mese. Ora voglio riprendere. Ho scattato questa fotografia come prima, ri-uscendo da casa. Passa un’auto. click. Vedremo il resto.
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Covid / Fotografie
Non ho fotografato molto in questi momenti di emergenza. Ho letto di fotografia, ma tutto lì. Poi, durante l’unica passeggiata possibile, entro i cento metri da casa, mi sono trovato a ritrarre l’erba alta che nessuno taglia più, le panchine ormai nascoste dalla vegetazione, l’assenza di persone. Sono foto tristi, ma sono foto. Forse.
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Faccia da pugni
Ho fotografato il pugilato solo un paio di volte in questi ultimi anni. Ma ogni volta è stato tanto difficile quando affascinante. A Voghera mi è capitato di seguire un incontro di Alessandro Buratto, al quale ho poi chiesto di posare per un ritratto. E’, questa, una fotografia che mi è sempre piaciuta.