Viaggiare
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I colori pastello di Ostenda
Della luce di Ostenda ho già raccontato nella fotografia che precede questa. Ma insisto perché, davvero, la luce di quel tardo pomeriggio di ottobre difficilmente la dimenticherò. Anche la spiaggia, con i ragazzini che si inseguivano sollevando la sabbia, faceva parte del fascino generale della giornata. Il taglio assolutamente orizzontale secondo me dà un senso di serenità che la luce stessa rafforzava. Insomma, con quei colori come ti sarebbe mai venuto in mente di metterti a gridare?
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Lungomare a Ostenda
Ancora adesso devo capire se quella luce di una giornata nuvolosa ad Ostenda in un freddo sabato di ottobre fosse la migliore che ho mai incontrato da quanto fotografo. Soffice come la panna, delicata come una piuma, rendeva tutto etereo e i colori pastello. Ho avuto la sensazione che il bianco e nero sarebbe stato un fallimento, ma temevo nello stesso tempo che trattare quei colori sarebbe stata un’impresa fallimentare.
Ancora adesso, sono convinto che quella luce fosse bella e impossibile.
Fate voi. -
Ognuno ha i suoi gusti
Ci sono fotografie che piacciono solo a chi le ha scattate. Sono un po’ come il jazz, direbbe qualcuno: senza citare una frase volgare, diciamo che piace solo a chi lo suona. A chi fotografa, succede a me e succederà a molti, all’improvviso può comparire davanti agli occhi un’immagine o una situazione che ci racconta qualcosa o, come in questo caso, per linee e prospettive, ci affascina. Magari senza ragione. Questa fotografia l’ho scattata a Trani, all’ingresso della cattedrale di San Nicola Pellegrino.
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Il fascino della spiaggia
La spiaggia affollata mi irrita. Anzi, mi fa venire l’ansia. Se posso, quando posso, la evito. Nel viaggio di avvicinamento alla Puglia e al Salento, una breve tappa in centro Italia, sempre sul mare Adriatico, verso l’Abruzzo. Dove di folle di turisti non ce n’erano, per fortuna. E verso sera, i bagnanti si erano ritirati in albergo o nelle loro case per la cena. Un momento perfetto per fotografare la spiaggia che, a quell’ora e con quella luce, assume un suo fascino particolare.
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Autoritratti da viaggio
Da un po’ di tempo, meglio: finché si è viaggiato, Paola ed io ci scattiamo sempre un autoritratto e spesso lo facciamo utilizzando gli specchi. In particolare quelli degli ascensori. Oddio, niente di particolarmente originale, ma ci sono sempre piaciute queste immagini. Anche se non è facile farne una diversa per viaggio. Questa è da Marsiglia, in Francia.
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Viaggiando verso il Salento
Viaggiando verso il Salento, questa estate, abbiamo fatto una tappa a Trani. Era luglio, non c’era ancora il caldo che qualche settimana dopo avrebbe soffocato il Sud. E sotto al sole, abbiamo visitato rapidamente – per prendere fiato dalla guida in autostrada – questa città così bianca, splendente. E quando c’è il sole, è sempre difficile fotografare, le ombre e le luci nette rischiano di bruciare o cancellare i particolari. Naturalmente, chi ha la fotocamera in mano ci prova sempre. Io ci ho provato così.
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Grado, lungomare
A giugno Grado è splendida. Poca gente in lungomare, la sera la luce del tramonto è perfetta. La gente passeggia silenziosa, è una città di mare tutta speciale. In questa immagine ciò che mi ha colpito è lo sguardo di quella coppia, affacciata sul mare, che guardava l’orizzonte da quella piccola balaustra di metallo costruita sulla barriera frangiflutti.
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Trezzo d’Adda
La pandemia ti costringe a trovare soluzioni diverse per trascorrere le tue giornate di ferie. Niente viaggi, niente luoghi esotici e, con l’aria che tira in questo periodo, è già un bel successo se puoi uscire fuori dai confini del tuo comune. E così, un giorno, siamo andati a scoprire una splendida passeggiata lungo l’Adda, appunto partendo da Trezzo d’Adda. Fotograficamente parlando, una luce improbabile: sfortuna ha voluto che tutto ciò che pareva interessante fosse in controluce o nella posizione sbagliata. Oppure ero io che non vedevo nel modo giusto. Insomma, si è fatto il possibile. Come in questo caso.
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Berlino antica e moderna
Due sono le città nelle quali, fotograficamente parlando, mi sono trovato più a mio agio: Berlino e Praga. Non so darmi una spiegazione, al di là del fatto che sono luoghi affascinanti, moderni e antichi nello stesso tempo, dove gli spunti non mancano mai, basta saperli vedere. Tra le tante immagini, certamente migliori credo, ho scelto questa perché appunto grazie ai riflessi del Deutsches Historisches Museum si mettono insieme storia e attualità di Berlino.
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Jazzista da strada
Tornando con i ricordi, non solo fotografici, a qualche anno fa, estraggo dal mio metaforico cilindro l’immagine di un musicista di strada che ripresi ad Amsterdam durante una passeggiata lungo i canali. Suonava jazz con un trio, e che accidenti di musicisti erano questi ragazzi. Da restare ad ascoltare per ore e divertirsi. Feci alcuni scatti di lui, alla tromba, e degli altri che se ben ricordo erano al contrabbasso e alla chitarra (dovrei cercare in archivio per essere certo della formazione).