Viaggiare
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Albania, dalla piramide di Hoxha
Dell’Albania ci sarebbe tantissimo da raccontare e da pubblicare. Ma, come sempre, tutti hanno già fotografato e raccontato. Il problema, per chi come me legge tantissimo e guarda le immagini realizzate dagli altri (nella maggior parte più bravi di me), è la sensazione del “già fatto” che uno si porta dietro. Cercherò di superarla con qualche scatto che ho realizzato durante il nostro viaggio in auto tra Croazia e Albania. E ritorno dall’Italia. Qui, una vista curiosa della moschea Namazgâh di Tirana, grazie ad una colorata prospettiva trovata dall’alto della piramide dedicata a Enver Hoxha, il leader storico dell’Albania comunista.
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Alberi e prospettive
Se sei in vacanza in Toscana, e in particolare in certe valli della Toscana come la Val d’Orcia, prima o poi la scatti una fotografia del genere. In questo caso, tecnicamente parlando, ho stretto sui due filari di alberi, eliminando le distrazioni della strada, ho esaltato i contrasti tenendo conto che il colore verde, in bianco e nero, è sempre delicato da trattare, specie quando abbonda. Questo è il risultato dopo un accurato lavoro di post produzione.
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Val d’Orcia, luce in chiesa
Durante la vacanza in Val d’Orcia capita anche spesso di visitare una chiesa. Alcune belle, alcune meno belle, altre persino insignificanti. Fotograficamente, dipende. In questa era una questione di luce che poi, evidentemente, ho esaltato in post produzione, sempre con l’obiettivo di divertirmi anche dopo aver viaggiato e fotografato. I puristi mi perdonino.
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Val d’Orcia, paesaggio
Ok, lo ammetto. C’è stato un ritocchino in post produzione. Non me ne vogliate, ma dopotutto uno fotografa anche per divertirsi. E non credo che non ci sia niente di male, almeno non troppo, specie se lo si ammette. Beh, insomma, questo è il paesaggio che ci si trova (o che ci si vorrebbe trovare) davanti viaggiando in Val d’Orcia. Che dite? Non vale la pena farci un salto una volta o l’altra?
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Bagno Vignoni, scimmie
Le scimmie. Le scimmie che guardano lo smartphone. Una bella immagine, non la fotografia che ho scattato ma il senso dell’opera d’arte che abbiamo scoperto durante il viaggio in Val d’Orcia, dove peraltro ci sono delle meravigliose acque termali. Cito dall’Ansa: “Nella vasca termale del centro storico di Bagno Vignoni, l’opera di Emanuele Giannelli con l’installazione di 18 ‘Monkey’, le scimmie-selfie o munite di oggetti tecnologici che scimmiottano gli atteggiamenti umani, beffandosi dell’osservatore e mettendo in guardia dal rischio di alienazione mentale che deriva da gesti come farsi foto con lo smartphone”.
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L’isola dei Conigli (raggiunta a piedi)
La prima cosa che dice Paola è: “Una cosa da turisti, non ci andiamo”. La mia osservazione: “Ma noi SIAMO turisti”. Ok, era una cosa da turisti. Ma ci siamo andati perché avevo intenzione di scattare qualche immagine di quel fenomeno. Ossia, citando la notizia da Bresciaoggi.it, “non è mai stato così basso il livello dell’acqua nel Lago di Garda durante il periodo invernale: l’ultima volta risale a più di 30 ann fai. Un fenomeno che ha fatto riaffiorare l’istmo che congiunge la terraferma con la piccola Isola di San Biagio, conosciuta anche con la denominazione di Isola dei Conigli, a Manerba sul Garda, in provincia di Brescia”. Ecco. Il problema, fotograficamente parlando, era che tutta Italia, beh magari non tutta, aveva scattato fotografie di quel fenomeno. Mi sono aggiunto, spero, con un briciolo di originalità (ma non ne sono certissimo…). Ecco il risultato.
Verso l’isola dei Conigli -
Lago di Ledro a febbraio (che freddo!)
Il Ladro di Ledro, troviamo su un sito dedicato, “è uno tra i più belli e puliti del Trentino, situato a 650 m d’altitudine. Acque limpide, dal cangiante color turchese, in cui tuffarsi nelle calde giornate estive oppure dove praticare la pesca, la vela e altri sport acquatici”. In estate deve essere una meraviglia. Ma il 18 febbraio del 2023 non era esattamente così. Solo 5 gradi di temperatura massima, nebbia, umidità che entrava nelle ossa, visibilità a volte davvero minima. Avevamo pensato di fare una breve vacanza sul lago di Garda, per goderci il sole invernale, e invece ci ritroviamo, per una volta quest’anno, in una giornata davvero tipica della stagione. La solita fortuna. Sta di fatto che, in gran parte immersi nella nebbia nella seconda fase della camminata, raggiungiamo il lago di Ledro partendo quasi dal lago di Garba. Non una scalata, ma insomma, 15 chilometri andare e tornare. Salvati, vero l’una e mezza, dall’unico locale aperto (con tanto di stufa). Ah, e il lago? Quel giorno chi l’ha visto. Ma nella giornata seguente, dopo un’altra passeggiata un po’ più breve, una decina di chilometri tra salita e discesa, siamo ripassati da quelle parte e qualche fotografia sono riuscito a scattarla.
Il lago di Ledro Solo per chi fosse interessato alla passeggiata, che in primavera deve essere uno spettacolo, inserisco anche il percorso di quella giornata.
Il percorso per raggiungere il lago di Ledro - Architettura, Città e Paesi, Fuji X Series, Maschere di luminanza, Post produzione, Prospettive, Tecnica fotografica, Viaggiare
La stazione di Lisbona
La stazione di Lisbona Oriente (in portoghese estação de Lisboa-Oriente), conosciuta anche come stazione d’Oriente (gare do Oriente) o stazione intermodale di Lisbona (gare intermodal de Lisboa), è la stazione ferroviaria principale di Lisbona in Portogallo e nodo cruciale di tutta l’infrastruttura dei trasporti dell’area metropolitana di Lisbona. Ed è stato anche il primo luogo del Portogallo che ho fotografato arrivato in aeroporto appunto a Lisbona. Anche qui, come in altri casi, il cielo e le nuvole hanno aiutato a creare un’immagine accattivante, come le linee ardite dell’edificio.
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Controluce trentino
Non è stato facile fotografare in quelle condizioni. Confermando quanto detto nei due post precedenti, quando mi sono trovato di fronte alla meraviglia di queste montagne delle Dolomiti ho provato comunque a scattare qualche immagine, anche se la gestione del controluce non è stata esattamente uno scherzo. Comunque sia, questo è uno dei risultati che, garantisco, non riesce a trasmettere tutta la meraviglia di quell’incontro con le vette.
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Un paesaggio da favola
Dicevo, nel post precedente, che anche quelli non proprio bravissimi con la fotografia paesaggistica, a volte non faticano a raccontare un luogo con le immagini quando quel luogo è meraviglioso di suo. In Trentino, in una giornata fredda ma soleggiata, con le nuvole al posto giusto, persino un terrificante controluce può diventare un’ottima opportunità per documentare quel territorio. Un po’ di necessaria “rettifica” in post produzione per recuperare le ombre, e poi queste Dolomiti sullo sfondo che presto – la camminata è appena iniziata – raggiungeremo.