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Messico e nuvole (non per forza Messico)
C’è una ragione per cui Photoshop ha inserito una funzione automatica con la quale è possibile modificare il cielo delle fotografie. Le nuvole, i tramonti e le albe danno vigore e a volte persino senso a immagini che da sole, o meglio con un cielo piatto di una limpidissima giornata estiva, appaiono deboli. Svolgono un po’, direbbe un mio caro amico fotografo, la funzione delle biciclette, che appoggiate a un muro, a una ringhiera o solo di passaggio se qualcuno sta pedalando per strada, danno vita, a loro volta, a una fotografia “moscia”. Ecco, nel luglio del 2021, sulle coste della Puglia, non ho avuto bisogno della funzione “Cielo” di Photoshop. Il cielo ha fatto tutto da solo.
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Autoritratto in sala con riflesso
Vabbè, ve lo dico subito. Eravamo andati a Pont Saint Martin, in Valle D’Aosta, per una mini-mostra sulla storia della villa che ospita la biblioteca civica. Sintetica, curiosa. Tutto qui. Dopo dieci minuti avevo già iniziato ad annoiarmi. E poiché Paola e Cinzia, che erano con me, sembravano interessate ad alcune fotografie di alta montagna, ho cercato di far trascorrere il tempo. E mi sono scattato questo autoritratto. Che per quanto un po’ cupo, neppure mi dispiace troppo. Questione personale, s’intende.
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Preparandosi a Capodanno
Con il trascorrere del tempo, la mia nipotina è diventata meno scorbutica quando arriva il momento di farsi fotografare. E ha imparato ad assumere delle belle pose, che naturalmente sono gran parte della qualità di un ritratto. Stavolta, velocissima, si è piazzata a capotavola mentre stavano preparando per la cena di Capodanno. Uno scatto veloce, poi via a giocare con il cane o in cucina per rubare qualche boccone prelibato in anticipo. Buon 2022, verrebbe da dire (e sperare).
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I colori pastello di Ostenda
Della luce di Ostenda ho già raccontato nella fotografia che precede questa. Ma insisto perché, davvero, la luce di quel tardo pomeriggio di ottobre difficilmente la dimenticherò. Anche la spiaggia, con i ragazzini che si inseguivano sollevando la sabbia, faceva parte del fascino generale della giornata. Il taglio assolutamente orizzontale secondo me dà un senso di serenità che la luce stessa rafforzava. Insomma, con quei colori come ti sarebbe mai venuto in mente di metterti a gridare?
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Lungomare a Ostenda
Ancora adesso devo capire se quella luce di una giornata nuvolosa ad Ostenda in un freddo sabato di ottobre fosse la migliore che ho mai incontrato da quanto fotografo. Soffice come la panna, delicata come una piuma, rendeva tutto etereo e i colori pastello. Ho avuto la sensazione che il bianco e nero sarebbe stato un fallimento, ma temevo nello stesso tempo che trattare quei colori sarebbe stata un’impresa fallimentare.
Ancora adesso, sono convinto che quella luce fosse bella e impossibile.
Fate voi. -
Studenti in piazza a Gand
Quando sei in viaggio, e immagini di fotografare solo luoghi e persone, un po’ di fotografia di cronaca cambia il ritmo della giornata. In questo caso, mi sono imbattuto in una protesta studentesca molto rumorosa ma abbastanza ordinata nel centro della cittadina universitaria di Gand, Belgio. I ragazzi e le ragazze si sono fatti fotografare senza problemi, molto concentrati sulle ragioni della loro manifestazione.
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Ognuno ha i suoi gusti
Ci sono fotografie che piacciono solo a chi le ha scattate. Sono un po’ come il jazz, direbbe qualcuno: senza citare una frase volgare, diciamo che piace solo a chi lo suona. A chi fotografa, succede a me e succederà a molti, all’improvviso può comparire davanti agli occhi un’immagine o una situazione che ci racconta qualcosa o, come in questo caso, per linee e prospettive, ci affascina. Magari senza ragione. Questa fotografia l’ho scattata a Trani, all’ingresso della cattedrale di San Nicola Pellegrino.
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Il fascino della spiaggia
La spiaggia affollata mi irrita. Anzi, mi fa venire l’ansia. Se posso, quando posso, la evito. Nel viaggio di avvicinamento alla Puglia e al Salento, una breve tappa in centro Italia, sempre sul mare Adriatico, verso l’Abruzzo. Dove di folle di turisti non ce n’erano, per fortuna. E verso sera, i bagnanti si erano ritirati in albergo o nelle loro case per la cena. Un momento perfetto per fotografare la spiaggia che, a quell’ora e con quella luce, assume un suo fascino particolare.
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Autoritratti da viaggio
Da un po’ di tempo, meglio: finché si è viaggiato, Paola ed io ci scattiamo sempre un autoritratto e spesso lo facciamo utilizzando gli specchi. In particolare quelli degli ascensori. Oddio, niente di particolarmente originale, ma ci sono sempre piaciute queste immagini. Anche se non è facile farne una diversa per viaggio. Questa è da Marsiglia, in Francia.
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Viaggiando verso il Salento
Viaggiando verso il Salento, questa estate, abbiamo fatto una tappa a Trani. Era luglio, non c’era ancora il caldo che qualche settimana dopo avrebbe soffocato il Sud. E sotto al sole, abbiamo visitato rapidamente – per prendere fiato dalla guida in autostrada – questa città così bianca, splendente. E quando c’è il sole, è sempre difficile fotografare, le ombre e le luci nette rischiano di bruciare o cancellare i particolari. Naturalmente, chi ha la fotocamera in mano ci prova sempre. Io ci ho provato così.