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Attimo, profondità, elementi
A volte l’attimo decisivo, specie se non è particolarmente “decisivo”, non basta. Per fare una buona, o almeno discreta fotografia, servono altri elementi, ad esempio la profondità, la tridimensionalità, lo sfocato corretto che isoli quell’attimo, rendendolo se possibile un po’ più “decisivo” di quanto sia in realtà. Credo che mi sia capitato scattando questa fotografia tre anni fa, la domenica nel tardo pomeriggio, in bellissimo giardino di non ricordo dove.
Abbraccio -
La luce (quasi) perfetta
Spesso ci danniamo l’anima cercando la luce perfetta artificiale. Studiamo le tecniche di illuminazione con i flash off camera, con softbox e ombrelli, con sfondi particolari e altro ancora. Poi, una sera, si va a teatro e si scopre, tutto d’un tratto, che la luce perfetta è quella sul palco. Basta inquadrare e scattare. Click. Ed è fatta. Almeno, quella sera al teatro Fraschini di Pavia, mi capitò così.
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Quell’istante decisivo (umilmente)
Nel 1952 Henri Cartier-Bresson pubblica Images à la sauvette, un libro destinato a segnare la storia della fotografia. In Italia il titolo – che letteralmente significa “immagini al volo” – viene tradotto con “L’istante decisivo”. E ogni fotografo, che sia un reporter oppure un amante dalla street photography, sa bene quanto sia importante quell’istante. Il problema è che non sempre si presenta. Molto dipende da quanto e come lo si cerca, come ci si predispone da accoglierlo quando, all’improvviso, ce lo troviamo davanti. In questa mia fotografia, il mio personale istante decisivo è lo sguardo della donna di fronte alla vetrina, che ignora il concerto in corso e guarda gli oggetti esposti.
Concerto jazz alla Libreria Cardano di Pavia -
Questione di prospettiva
Non avevo mai scattato fotografie di sport. Non almeno per il mio giornale dove lavoro come caposervizio dello sport, non come fotografo. Ma quella domenica pomeriggio, agli Italiani under 23 di atletica leggera, non c’era il nostro fotografo, impegnato su altri campi. Così, prima di andare in redazione ad occuparmi di pagine, titoli, articoli, ho raccontato per immagini quella giornata di imprese sportive. Nei limiti della cronaca, ho provato a scegliere prospettive diverse. Ad esempio, nel salto in alto. Come in questa immagine.
Campionati italiani Under 23, Pavia. Salto in alto -
Tecnica nel giorno di Natale
Del flash off camera si è scritto e detto tutto. Qui mi limito a pubblicare una fotografia classica, di famiglia, un bel gruppo di parenti riuniti in occasione del pranzo di Natale. L’immagine non è niente di che, ci mancherebbe, ma tenendo conto della luce della stanza – brutta e scarsa – siamo di fronte ad un ottimo risultato. Per ottenerlo ho utilizzato una piccola softbox con tanto di stativo, comodissimi da trasportare ed economici. Si spendono meno di 40 euro e le fotografie di un giorno di festa si trasformano in veri e propri ritratti professionali. Qui il link ad Amazon per avere un’idea del materiale che ho utilizzato. Ho aggiunto una seconda fotografia, sempre ottenuta con la stessa tecnica, nella stessa occasione, per dare un ulteriore esempio di come, con poca spesa, si possa ottenere tantissimo.
Godox, kit softbox diffusore SFUV6060 portatile, pieghevole, montaggio Bowens con staffa di tipo S per flash Speedlite Godox per Canon, Nikon, Sony (60 cm x 60 cm)
da TUYUNG Official
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Imparare a guardarsi
L’autoritratto è un bel campo di battaglia per chi fotografa. Imparare a guardare se stessi, a gestire le proprie espressioni e fare i conti i propri difetti, è un esercizio che viene utile, poi, quando si fotografano gli altri. In questo caso, ormai era andata, noto un problema per l’ombra sul naso che lo mostra un po’ storto quanto storto non è.
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Modificare per trovare
La post produzione, ossia la modifica di una fotografia, non è sempre il male assoluto. L’aumento del contrasto, a volte esasperato, l’utilizzo di filtri (una volta si montavano solo sull’obiettivo, ora possiamo simularli con Photoshop), il taglio dell’immagine e tanto altro, possono esaltare il senso di un luogo, oppure trasformarne il senso stesso. A poche centinaia di metri da casa.
La chiesa cristiana evangelica -
Guardare il già visto
E’ un buon esercizio per tenersi in allenamento. Provare a fotografare, e quindi a raccontare, ciò che hai intorno a te e che vedi ogni giorni. Cercare uno sguardo diverso. A volte si riesce, a volte no. Ma serve.
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Il deserto in Marocco
L’immagine del deserto al tramonto, basterebbe questa immagine per raccontare il fascino del Marocco. Ma anche la difficoltà di scattare una fotografia che rischia di essere identica ad altre mille, ad altre centomila e forse più.
Il deserto al confine con l’Algeria